Mi chiamo Laura di Nunno di lavoro faccio la psicomotricista in un centro di riabilitazione per l'età evolutiva e sono mamma di una bambina di quasi 7 anni.
Volevo raccontare la mia multiforme esperienza con i burattini perchè è in diversi contesti che utilizzo le valigie.
La prima è stata grazie alle maestre della scuola materna di mia figlia che hanno frequentato un corso di aggiornamento presso l'associazione e hanno portato avanti per tutto l'anno un progetto sui burattini.
Mi sono proposta per fare qualche spettacolo all'interno della scuola in collaborazione con altre mamme e gli spettacoli hanno avuto tutti un successo soddisfacente.
Molto probabilmente la cosa si ripeterà alla scuola elementare che frequenta mia figlia.
L'altra esperienza è stata quella di proporre a casa e a qualche festa di compleanno una valigia e anche qui il tempo dedicato alla performance è stato molto coinvolgente.
L'ambito nel quale maggiormente utilizzo i burattini è quello di terapia psicomotoria presso il centro nel quale lavoro.
Le valigie vengono utilizzate in due differenti contesti:
con una coppia di bambini autistici
con un gruppo di bambini con problematiche eterogenee.
Nel primo caso si tratta di utilizzare lo strumento per gli aspetti delle capacità manuali (il teatro da costruire ogni volta), il mantenimento del focus sullo svolgimento della storia (in ui i bambini hanno il ruolo di protagonista), la possibiltà di utilizzare strumenti facilitatori la comunicazione per prendere parte al lavoro di burattinaio e, insieme al terapista, realizzare lo svolgimento della fiaba, dare voce agli aspetti emotivi suscitati dalla fiaba.
Nel secondo caso invece le finalità sono diverse:
Sostenere e ampliare l'ambito cognitivo di ciascun bambino grazie alla trama della fiaba che funge da rete contenitiva, laddove si presentano disturbi nell'apprendimento.
La scelta del ruolo da svolgere: burattinaio, regista, pubblico.
Attraverso la turnazione, di seduta in seduta i bambini sperimentano i diversi compiti esplicitando poi, sostenuti dal terapista se necessario, aspetti di difficoltà e di piacevolezza.
Il contenimento della struttura data dalla fiaba e dalla strumentazione fisica (teatro e burattini) per situazioni di comportamento non adeguato al contesto che si manifestano in atteggiamenti provocatori, inibiti, eccessivi comunque in un senso o nell'altro: il ruolo all'interno della struttura mitiga questi comportamenti, appellandosi alle parti più evolute di sè e migliorando pertanto la propria performance comportamentale.
Sperimentare il dare aiuto e riceverlo in circostanze di difficoltà di un dato compito. Alla fine di quattro incontri in cui i bambini possono utilizzare le valigie, viene riproposta la fiaba attraverso la rappresentazione corporea e con utilizzo di oggetti non strutturati per la costruzione delle scene (blochi logici, teli, bastoni) e successiva rappresentazione su foglio utilizzando diverse tecniche rappresentative (matite, pennarelli, colori a dita, pennelli, acquarelli, collage a discrezione di scelta da parte del bambino).
Questa esperienza terapeutica ha modificato moltissimo la motivazione, ampliato considerevolmente l'aspetto cognitivo, contenuto gli aspetti di disturbo relazionale e aperto alla comunicazione.
Inoltre mi piace fare gli spettacoli nei teatri con gli amici dell'associazione.
Grazie per l'opportunità
Laura di Nunno
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